Grande festa all’Avis Comunale di Ragusa che ha ospitato l’intero consiglio comunale della nostra città per ringraziare tutti, con in testa il sindaco Peppe Cassi, della delibera con la quale viene prorogata la concessione del suolo su cui è stata costruita la sede dell’Avis, da 40 a 99 anni. E’ stato un incontro sentito da entrambi le parti nel quale si onorava la promessa del sindaco Cassì ad impegnarsi, durante il suo mandato, a prorogare la concessione mentre da parte dell’Avis Comunale si apre la strada ad un futuro più sereno, soprattutto dal punto di vista della programmazione economica finanziaria pluriennale. Bisogna ricordare che la nostra Avis è una delle poche in Italia ad avere una propria sede, nella quale si realizzano due importanti attività: la prima di carattere Associativo la seconda la raccolta del sangue.

“La crescita della nostra Associazione che abbiamo registrato sin dalla fondazione nel 1978, è stata costante ed impetuosa, fino a fare dell’Avis della provincia di Ragusa La Capitale d’Italia dei donatori di sangue, come indicato dal Quotidiano la Repubblica– commenta il Presidente dr. Paolo Roccuzzo- e dalla consapevolezza di potere contare su una propria sede, fiorisce e si sviluppa la sensibilità, il senso civico e la generosità dei cittadini ragusani”.

“Ragusa ha il primato di avere 143 donatori su 1000 abitanti rispetto alla media in Italia 30/1000- sottolinea il Presidente Roccuzzo- ha una percentuale di donatrici del 40%, iscrizione dei diciottenni che oscilla intorno al 50%. Tra l’altro l’OMS ha individuato in 14 litri/1000 abitanti il fabbisogno di plasma, Ragusa supera 40 litri/1000 abitanti ed in Italia non abbiamo raggiunto il fabbisogno.

Desidero fornire questi dati perché danno maggiormente il senso della dimensione sociale che ha raggiunto l’Avis di Ragusa e rendono più comprensibile l’amore e l’orgoglio dei ragusani per questo grande patrimonio culturale e solidale”.

Bisogna ricordare tra l’altro che i dirigenti avisini che si sono succeduti in questi quarant’anni, con le Istituzioni sempre vicine ed attente alle problematiche del sangue, il contributo determinante del dr. Piero Bonomo, file rouge dell’esperienza quarantennale Avis, la costruzione professionale del personale amministrativo ed infermieristico attestatasi ad un livello ottimale, oggi si può ben dire di avere costruito un solido edificio i cui pilastri sono i 26,034 a livello provinciale di cui 10.535 donatori soltanto a Ragusa (Dati aggiornati al 31/12/2020). E’ stato importante infine avere creato nella nostra comunità la “Cultura della Donazione” che è il bene supremo di cui essere orgogliosi. Desidero rivolgere infine, nella qualità di Presidente a nome di tutto il Consiglio Direttivo e di tutta l’Avis, un sentito ringraziamento al sindaco Peppe Cassì, a tutto il Consiglio Comunale, qui rappresentato dal Presidente dr. Fabrizio Ilardo, ai capi gruppo di tutti i partiti di cui ho apprezzato il contenuto dei loro interventi e a tutti i consiglieri che hanno votato la delibera all’unanimità”. Il sindaco Cassì riconoscendosi un avisino da sempre, ha condiviso sostanzialmente i contenuti espressi dal Presidente Roccuzzo, manifestando nel contempo l’orgoglio di essere il Sindaco di una città conosciuta in Italia per il notevole contributo di sangue a favore di ospedali, sale chirurgiche e pazienti bisognosi di cure particolari. In particolare ha evidenziato come il cinquanta per cento dei nostri giovani ragusani iscritti all’Avis rappresentino una sicurezza e sereno futuro per la nostra società. Il Presidente Fabrizio Ilardo, nel suo saluto di alla platea avisina ha espresso la sua soddisfazione dell’unanimità del consiglio nell’approvazione della delibera, ricordando il padre che da lassù sicuramente gioiva per il riconoscimento all’Avis di cui in passato aveva dato il suo contributo. Infine il sindaco ha consegnato gli attestati di benemerenza ai donatori e alle donatrici con 100 e 120 donazioni. La serata si è conclusa in maniera sobria con un piccolo cin cin nella sala preparata sotto l’auditorium Avis “Saro Digrandi”.

Giuseppe Suffanti

Categorie: News