PERCHÈ SI DEVE DONARE IL SANGUE?
Il sangue per la trasfusione o la preparazione dei componenti ematici può essere ottenuto soltanto dall’uomo ed esso è molto spesso l’unico elemento in grado di salvare la vita dei malati. Sfortunatamente solo il 3 % circa degli individui che potrebbero donare sangue sono donatori. Ogni anno più la scienza medica progredisce, più il sangue si rende necessario; è quindi indispensabile che ogni anno si trovino nuovi donatori.
CHI PUÒ DONARE SANGUE?
In genere, ogni adulto in buona salute che non abbia avuto in epoca recente qualche malattia o che non abbia sofferto nel passato di particolari affezioni può effettuare la donazione di sangue. Basta avere 18 anni per essere donatore. Il servizio trasfusionale ha l’obbligo di accertare scrupolosamente che la donazione non nuocia al donatore e non danneggi il ricevente. La procedura per questo accertamento costituisce l’atto più importante della accettazione del donatore. Essa si articola nei seguenti momenti:
a) compilazione di una scheda di accettazione e consenso da parte del donatore
b) esame delle risposte alle domande contenute nel modulo di consenso prima di ogni donazione
c) esame obiettivo
d) esami di laboratorio
e) altre indagini cliniche e strumentali che al giudizio del medico vengono ritenute necessarie.
UN DONATORE PIÙ PARTECIPE E RESPONSABILE PER UNA TRASFUSIONE SEMPRE PIÙ SICURA
Malgrado gli accertamenti di cui abbiamo parlato esistono però malattie infettive come l’Epatite e l’AIDS che in una certa fase, quella iniziale, detta “finestra”, sfuggono alla identificazione. Queste malattie possono essere trasmesse anche mediante la trasfusione di sangue. Alcune abitudini di vita espongono maggiormente al rischio di contrarre queste infezioni e quindi trasmetterle. Ecco perché la nuova legge sul sangue (L. n°. 107/90) prevede la compilazione, prima di ogni donazione, di un modulo di accettazione e consenso informato alla donazione che contiene domande atte a raccogliere una corretta anamnesi e una veritiera dichiarazione sulle abitudini di vita, naturalmente viene garantito il massimo riserbo.
COME AVVIENE LA DONAZIONE?
Il donatore dopo essersi recato all’Unità di Raccolta Fissa o Mobile compila il modulo di accettazione e consenso informativo, risponde ad alcune domande del Medico il quale, dopo aver valutato il tasso di emoglobina e controllata la pressione arteriosa lo invita a stendersi sul lettino. Vengono prelevati quindi circa 400-450 ml di sangue dalla vena del braccio (quantità che si avvicina agli standard europei ed è assoluta garanzia per la salute del donatore). Dopo il prelievo il donatore resta sdraiato per un breve periodo di tempo e gli viene quindi servito un piccolo ristoro. L’atto del prelievo del sangue con le moderne attrezzature è assolutamente indolore e dura pochi minuti.
CON QUALE FREQUENZA SI PUÒ DONARE IL SANGUE?
La frequenza annua non può essere superiore a quattro donazioni di sangue intero nell’uomo e a due nella donna in età fertile. L’intervallo tra due donazioni non deve essere inferiore a 90 giorni.
IN QUANTO TEMPO L’ORGANISMO RIMPIAZZA IL SANGUE DONATO?
La sottrazione di sangue viene immediatamente compensata dall’organismo: i liquidi accumulati dai tessuti vengono richiamati in circolo e il midollo osseo accelera la produzione di globuli rossi. In tal modo, il volume di sangue ritorna ai valori originari in un periodo di tempo compreso tra qualche minuto e poche ore. Il ripristino dei globuli rossi avviene più lentamente, ma si completa entro pochi giorni dal prelievo.
QUALE SVILUPPO E QUALE FUTURO PER IL SETTORE TRASFUSIONALE?
I continui progressi della medicina hanno enormemente ampliato il campo di utilizzazione del sangue. L’orientamento è quello di dare a ciascun malato solo quel componente o quel derivato ematico di cui ha realmente bisogno; si tratta cioè di attuare la << terapia mirata >> come già esposto. Inoltre un unanime consenso si va riscontrando fra i medici trasfusionisti sulla necessità di sviluppare la pratica dell'<< autotrasfusione >> (donazione preventiva del paziente che utilizzerà poi il suo stesso sangue trasfusionale). Questo, nei casi in cui è possibile, annulla praticamente i rischi di reazioni trasfusionali e di trasmissione di malattie infettive. Il futuro della trasfusione è legato alle biotecniche. Serie ricerche sono in corso in questo campo. Sembra certo che si arriverà alla costruzione della proteina emofilica, di quelle veicolatrici dell’ossigeno e di altre ma il cammino sarà ancora lungo e di certo non verrà soppiantata la trasfusione di sangue umano che viene praticata oggi.
PER LA DONNA
Le caratteristiche specifiche dell’organismo femminile impongono qualche accorgimento di fronte alla donazione di sangue: è opportuno evitare di sottoporsi al prelievo durante la mestruazione e comunque le donne in età fertile non possono effettuare più di 2 donazioni annue. La donna inoltre deve astenersi dalla donazione durante la gravidanza e per un anno dopo il parto.
LA AFERESI
La aferesi (dal latino << afero >> che significa portare via) è un nuovo metodo di prelievo del sangue che si avvale dell’uso di apparecchi chiamati separatori cellulari. Grazie ad essi è possibile sottrarre al donatore quelle componenti del sangue (plasma, piastrine, globuli bianchi ecc.) che più interessano per una terapia trasfusionale mirata. Al donatore viene quindi restituito, nella stessa seduta, il suo sangue, privato della sola componente che di volta in volta necessita. Questa nuova metodica di prelievo, della durata di circa due ore: richiede al donatore maggiore collaborazione e disponibilità. consente al donatore di ripetere più frequentemente l’operazione senza alcun danno. Permette che le cellule o il plasma sottratti vengono reintegrati dall’organismo nell’arco di poco tempo. Consente un utilizzo dei componenti ematici più sicuro per il ricevente ed è soprattutto per questo motivo, unito a minori difficoltà tecniche, che questa pratica è destinata a soppiantare i metodi classici con cui vengono preparati alcuni componenti ematici.
Le cose da sapere prima di diventare donatore